L’Alde ha perso un’occasione di Corrado De Rinaldis Saponaro I gruppi parlamentare dell’Alde rifiutando la proposta di adesione del movimento 5 Stelle hanno perso una grande occasione per avere un peso politico maggiore in tutta Europa, oltre che la possibilità di avvicinare all’ alveo democratico liberale, quello che potrebbe essere domani il primo movimento politico in Italia. Grillo, che ha dimostrato in questi anni una notevole intelligenza, non ha certo chiesto di aderire all’Alde per lucrare qualche posizione a Bruxelles. Esattamente come fece Berlusconi nel 1998, che chiese l’adesione di Forza Italia al Partito popolare, Grillo ha cercato di entrare nel gruppo parlamentare dell’Alde, rendendosi conto che per andare e restare al governo, occorre una legittimità e una credibilità sovranazionale. Il partito popolare europeo era consapevole delle differenze che vi erano con Forza Italia, ma fu attratto dalle dimensioni di quel movimento, i popolari in Europa sono primi o secondi partiti. I liberali invece in Europa sono prossimi all’estinzione, il gruppo più consistente, quello britannico, dovrà lasciare l’europarlamento e quei pochi partiti che eleggono ancora dei deputati a Bruxelles non ne portano in dote ciascuno più di tre o quattro. Quello che ha spaventato di Grillo, non sono le idee, ma i numeri di cui dispone, tali da schiacciare tutti i partiti liberali europei come lillipuziani. Il presidente Verhofstadt, che era favorevole all’adesione, anche in prospettiva dell’elezione del prossimo presidente del Parlamento europeo, non si è reso conto di quanto fosse diffuso il dissenso interno. Il gruppo liberale ha sicuramente preservato la sua originalità, anche se è meglio non andare a scavare troppo a fondo nel dna di alcuni partiti dell’est Europa che vi aderiscono, ma ora rimane destinato all’insignificanza politica. Il leader del movimento 5 stelle, da parte sua, ha ammiccato per anni al populismo, al qualunquismo, senza preoccuparsi di ogni mezzo utile per guadagnare consenso. Ma quello che serve a spaventare il regime dei partiti, non è utile al governo del Paese. Speriamo che Grillo non si abbatta al primo incidente, perché la sua intuizione era ed è, ancora giusta. Roma, 10 Gennaio 2017 |